parafrasando il
ritornello di una nota canzone
Questo progetto
è rivolto all’intera popolazione
scolastica, con attività mirate e personale specifico per i soggetti
disabili e a disagio
L'idea di fondo
è che una parte del disagio
sociale e personale è causato dall'inattività e dalla noia,
dalla
scarsità di occasioni di conoscere possibilità diverse, dall'"invidia"
verso altri che dispongono di una maggiore offerta.
L'idea consiste
nell'offrire alla popolazione
scolastica dei disabili e di quelli riconosciuti “a
disagio”, ad
integrazione dell’analoga offerta per i compagni “normali”:
·
una
attività formativa ludico motoria nel campo delle attività espressive
(attività
motoria di ludico circense etc) mirato ai portatori di handicap per un
recupero
fisico-motorio ed ai soggetti “a disagio”
·
una
continuità tra questa offerta "in scuola" e "extra
scuola" dando la possibilità a tutti quelli che vogliono continuare
di
poter approfondire i propri interessi attraverso corsi fuori
dall'orario
scolastico nella nostra sede operativa che si colloca al centro
dell’area
individuata.
·
una
attività di formazione-aggiornamento per gli insegnati che lo
desiderano sui
temi delle connessioni tra attività fisica, comunicazione non verbale,
socializzazione, immagine di sé
Questa
esperienza di integrazione scolastica del
disabile ha inteso ribaltare il principio di “inserimento”
abitualmente
adottato che prevede obiettivo per la classe e un sostegno per il
diversamente
abile perché possa adattarsi all’attività dei normodotati.
Cioè si è voluto
“adattare” la classe dei
normodotati alle particolarità del disabile, per la scelta
dell’obiettivo,
ponendolo al centro della programmazione: le attività proposte per la
classe
vengono scelte in funzione delle potenzialità meglio sviluppabili
nel
disabile, ferma restando la fruibilità dell’attività per tutti
I presupposti
di partenza:
L’attività
motoria di base e quella a carattere
espressivo è un formidabile veicolo di scoperta di sé e delle proprie
potenzialità, nonché mezzo di comunicazione personale.
Le
attività espressive e la comunicazione sono i punti di forza per
coagulare dei
gruppi giovanili in questa società dove, parallelamente alla
massificazione di
tutti i momenti sociali, si assiste ad un impoverimento dei contatti
umani e ad
una progressiva e preoccupante incomunicabilità.
La comunicazione
fisica ed espressiva è un veicolo
potente di trasmissione di idee, ma soprattutto di emozioni e permette
di
manifestare nella finzione del gioco contenuti difficilmente
esprimibili.
In più il
giovane che si avvicina al mondo delle
attività motorie, acquisisce una maggiore sicurezza di sè nel
rapportarsi agli
altri ed ha occasione di sperimentare nuove e differenti immagini del
proprio
io, aiutandolo in quella difficile ricerca del progetto di sè che ha
notevole
importanza nella costruzione della propria personalità.
Lo scopo è
quello di potenziare le capacità
espressive di chi sta per entrare nella tipica crisi di identità e di
comunicazione dell'età puberale.
Questo vuol dire
senz'altro fare della prevenzione
del disagio attraverso quelle tecniche che sono percepite come più
spettacolari
e quindi colpiscono maggiormente la fantasia dei ragazzi, avendo anche
il
vantaggio di avere il fascino delle abilità fuori dall'ordinario.
Al momento di
rapportarsi
agli altri, ognuno usa le tecniche della drammatizzazione e
dell'espressione
corporea tanto per far partecipi dei propri sentimenti e dei propri
problemi,
che per creare con l'interlocutore un'immediata corrente di simpatia.
Il
ragazzo, per quelle doti di creatività fantastica, plasticità della
personalità, è portato a prendere parte all’attività motoria con grande
intensità, coinvolgendosi totalmente, disposto a vivere emotivamente le
situazioni al di fuori di ogni intellettualizzazione. E' molto spesso,
e nella
scuola soprattutto, costretto a veicolare la propria comunicazione
esclusivamente attraverso le parole, che di fatto deludono un gran
numero di
esigenze espressive, e che sono, particolarmente per il bambino, un
mezzo di
espressione difficile ed estremamente limitativo.
La
proposta mira a creare l’occasione per ciascuna persona coinvolta di
trovare un
sé espressivo e creativo nuovo che, insieme con gli altri realizza una
occasione per il gruppo di aprirsi a nuove conoscenze; vuole inoltre
dare
l’opportunità a individui isolati e/o che assumono ruoli marginali nel
gruppo
di appartenenza di “interpretare” ruoli nuovi che possono
aiutarlo a
scoprire un sé diverso ed a mostrarsi sotto una luce nuova per meglio
interagire e fare amicizia.
Riteniamo che
moltiplicare le occasioni di
socializzazione e di integrazione sia un aspetto educativo
irrinunciabile in un
contesto di gioventù e/o di "diversità", tanto dovuta alla
condizione fisica, quanto sociale o psicologica, e che questa azione
sia
veramente fare della prevenzione e cura del disagio.
Migliorare la
capacità di "presentarsi"
anche dal punto di vista dell'aspetto vuol dire cercare di migliorare
l'integrazione; rinvigorire e tonificare il proprio fisico vuol dire
fare della
prevenzione sanitaria; migliorare delle abilità coordinative, ma
soprattutto
rendere accessibili delle attività negate, vuol dire migliorare la
condizione
di disabilità …..
E la nostra
scelta ricade sulle tecniche delle
attività ludico-motorie e delle attività circensi, con i suoi elementi
acrobatici, perché sono percepite come più piacevoli, gratificanti,
spettacolari e quindi colpiscono maggiormente la fantasia
dell'individuo;
inoltre hanno il fascino delle abilità fuori dall’ordinario e
sono più
facilmente utilizzabili per migliorare abilità di "presentazione di
sé" e di "comunicazione".
Le attività
espressive e la comunicazione sono i
punti di forza per coagulare dei gruppi, adulti o giovanili che siano,
in
questa società dove, parallelamente alla massificazione di tutti i
momenti
sociali, si assiste ad un impoverimento dei contatti umani e ad una
progressiva
e preoccupante incomunicabilità.
Lo scopo è
quello di potenziare le capacità espressive della
persona, sia
che si tratti di chi sta per entrare nella tipica crisi di identità e
di
comunicazione dell'età puberale, sia di chi si trova forzatamente in
una
condizione di "diversità", sia della "persona comune" con
tutto l'universo di differenze e di significati che questo termine
comprende.
Gli obiettivi
del progetto sono:
©
l'offerta a soggetti
disabili di un luogo ove praticare
insieme attività ludico-motorie soprattutto nel settore del
teatro
fisico e del teatro di strada
©
la
partecipazione di giovani "a rischio" ad
attività ludico-motorie per aiutarli nella creazione di un "progetto
di
sé" stimolandone nuovi interessi
Dal punto di
vista operativo il progetto mira ad avviare corsi di
preparazione fisica,
attività ludico-motoria, teatro fisico, delle arti circensi rivolti a:
§
disabili sia per
finalità
ricreative, sia formative e di recupero
§
giovani soggetti
a disagio
ovviamente senza
escludere il contesto classe di
cui fanno parte
Tutto il
progetto è oggetto di uno studio
sulla crescita formativa e sull’integrazione scolastica dei
diversamente abili
da parte di docenti e studenti della Scuola Universitaria Interfacoltà
in
Scienze Motorie (SUISM) sfociate in relazioni scientifiche presentate
in
occasione di un importante convegno internazionale (SIMPOSIO ISAPA, una breve
presentazione
si può trovare sul sito http://www.icsspe.org/index.php?m=13&n=81&o=74) ed è stato
occasione di
una nuova presentazione all’ultimo
convegno internazionale
E.U.C.A.P.A. che si è
tenuto a Torino nell’autunno 2008 (http://www.ifapa.biz/?q=node/174
), nonché al congresso SISMES (http://www.sismes.org)
ottobre 2010
Italo Fazio
Direttore Artistico e Pedagogico
TeatrAzionE
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