“CircUsAbility”
come dice il nome tende ad avvicinare al mondo delle tecniche circensi
e di
alcune discipline sportive affini diverse disabilità sulla scorta
dell’assunto
che nel circo ogni abilità, soprattutto se strana e/o “diversa”
è fonte
di ricchezza invece che di emarginazione
Infatti da che
mondo è mondo chiunque può
trovare spazio espressivo nel circo perché la sua natura profondamente
creativa
fa sì che ogni cosa possa fare scena
Naturalmente il
nostro concetto di circo
non è quello dei “fenomeni” tantomeno da baraccone, ma quello
del circo-teatro
e quindi del racconto scenico di emozioni, idee, storie etc
“CircUs -
Ability”
circo e abilità: nell’immaginario collettivo
circo è sinonimo di grande abilità, di destrezza fenomenale, di
capacità fuori
dal comune quindi la “diversa abilità” può ben sposarsi con
questo
immaginario se in essa viene sollecitata la rappresentazione e
l’espressione
creativa
Scoprire che ciò
che nella normale vita
sociale può essere uno “svantaggio” nel circo ed in alcune
discipline
sportive si “ribalta” fino a diventare anche un “punto di
forza”:
lo “sviluppo compensativo” di altre potenzialità spesso associato alla
disabilità
permette per esempio al paraplegico di usare con più forza le braccia
ed
arrampicarsi con vigore, al cieco di avere maggiore equilibrio,
l’autistico ha
un'accertata sensibilità verso gli stimoli musicali e quindi una
predisposizione verso la danza…
Ogni uomo nella
sua unicità possiede
qualcosa di straordinario ed i disabili da questo non sono esclusi: il
circo è
straordinario per antonomasia!
“Circ
- UsAbility” circo
e “usabilità”: il circo è allenamento, è
movimento, è accrescimento della propria autonomia: impegnarsi in una
disciplina sportiva e/o circense accresce la capacità di “usare se
stesso”
il proprio corpo, i propri mezzi.
Senza nulla
togliere al lavoro faticoso per
rendere “normale” il disabile, per noi questo concetto di
normalità
consiste soprattutto nelle pari opportunità che ogni individuo deve
avere nella
società e quindi la necessità di costruire occasioni anche per gli “svantaggiati”
di usufruire di ciò a cui ognuno può accedere
Non è certo
nostro compito occuparci delle
necessità: ci rivolgiamo a quel “superfluo” che è parte
intrinseca della
qualità della vita
“Se è
assolutamente necessario che l’arte o
il teatro servano a qualche cosa, dirò che dovrebbero servire a
insegnare alla
gente che ci sono cose che non servono a niente, e che è
indispensabile
che ci siano.” (E. Ionesco)
Soprattutto il
clima emozionale associato
alle cose “fuori dal comune” crea una pregnanza preziosa nei
rapporti
interpersonali e la necessità di “affidarsi” all’altro
(porteur-agile,
partner performativo etc) sollecita legami sociali profondi
Tutto nel clima
fantastico e fantasioso
dell’espressione e creatività della rappresentazione
"L'arte
non ci insegna nulla, salvo il significato della vita." Henry Miller
Quindi i motivi
portanti del progetto sono:
la dis-abilità
per il circo è veramente una
diversa abilità nel senso che chiunque può trovare la leva in ciò che
sa e può
fare per renderlo espressivo
sempre più
quella che è una carenza non
deve essere motivo di “emarginazione”, ma può trovare con gli
accorgimenti
giusti spazi di realizzazione (vedi tutto il mondo paralimpico)
la carenza in
qualcosa spesso è compensata
da accentuazione in qualcos’altro che noi con il circo vogliamo
accrescere e
mettere in luce
la qualità della
vita consiste
nell’opportunità per tutti di godere di emozioni e sensazioni, ma anche
e
soprattutto nel diritto di accesso ad ogni offerta sociale
Questo progetto,
strutturato su attività
sportive e ludicomotorie di tipo circense condotte da personale
specifico, è
rivolto a ragazzi, giovani e adulti
diversamente abili o che vivono situazioni di disagio motorio,
psicologico o
caratteriale.
Il presupposto è
che spesso la persona
disabile o soggetta ad un disagio venga poco stimolata ad affrontare le
attività motorie perché, per un errato senso di protezione e di
sicurezza,
viene considerata non in grado.
Questo porta a
sottolineare le inabilità
del soggetto in questione e a marcare la sua diversità e distanza dalle
cosiddette persone “normali”.
Inoltre, nella
nostra esperienza, abbiamo
notato che l’inattività e il disagio sul fronte motorio coinvolgono un
sempre
maggior numero di persone, di tutte le fasce di età, disabili e non.
L’attività
motoria migliora la qualità
della vita sviluppando un diffuso senso di benessere e soddisfazione
che
coinvolge ogni aspetto esistenziale, da quello psico-fisico a quello
sociale,
ed il nostro intento è di offrire un’opportunità di godimento fisico e
mentale
a coloro che dei propri limiti possono fare un punto di appoggio, non
solo per
il miglioramento delle loro capacità e abilità, ma anche per
realizzarsi
appieno come persone .
In una società
che ci porta quotidianamente
a conoscere e vivere i problemi legati allo stress, sia fisici che
psichici,
siamo consapevoli che lo sport e l’attività motoria fanno bene.
Può sembrare una
frase banale ma ormai è
noto a chiunque, pigri e non, che muoversi, oltre che gratificante, è
anche
molto utile.
Ma anche la
mente e l’equilibrio psichico
ne hanno giovamento, lo sport e l’attività motoria infatti aiutano a
sentirsi
sereni e rilassati, scaricano lo stress e fanno bene all’umore.
Senza contare i
benefici diretti al corpo
umano: l’apparato muscolare e scheletrico diventa più elastico e tonico.
A seguito del
progetto “Mi Muovo No che Non
M’Annoio per disabili e a disagio”, ormai in atto fin dal 2002
nell’ambito
dell’integrazione di soggetti disabili e a disagio attraverso un
cambiamento
dell’immagine di sé, ormai da 3 anni sviluppiamo questa particolare
attività
presso la nostra sede ed altri spazi verso un numero sempre crescente
di
disabili di vario genere.
Il successo
formativo ottenuto fa sì che
associazioni e cooperative professionali come la Valdocco ci
interpellino per
alcuni loro percorsi di Servizi Socio Educativi e Riabilitativi (SSER)
Tutto il
progetto è
oggetto di uno studio sulla crescita formativa e sull’integrazione
scolastica
dei diversamente abili da parte di docenti e studenti della Scuola
Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie (SUISM) sfociate in
relazioni
scientifiche presentate in occasione di un importante convegno
internazionale (SIMPOSIO ISAPA, una breve
presentazione
si può trovare sul sito http://www.icsspe.org/index.php?m=13&n=81&o=74) ed è stato
occasione di
una nuova presentazione all’ultimo
convegno internazionale
E.U.C.A.P.A. che si è
tenuto a Torino nell’autunno 2008 (http://www.ifapa.biz/?q=node/174
), nonché al congresso SISMES (http://www.sismes.org)
ottobre 2010
La medicina
riconosce senza ombra di dubbio
che l'attività fisica svolge un ruolo importante nel garantire una
buona
salute.
Tuttavia spesso
si ha poco tempo da
dedicare a se stessi e ciò impedisce di organizzare un programma
"stabile" di attività fisica. Partendo da questo presupposto e con
l’intento
di aiutare il soggetto disabile a sviluppare al meglio le sue capacità,
scoprirne di nuove e incrementarle, offriamo:
In particolare
le arti circensi che utilizziamo
comprendono:
In più le
tecniche didattiche adottate dai
docenti sono rivolte anche ad una spinta aggregativa e di
socializzazione tra
i partecipanti allo stage, e l'effetto di "aggregazione sociale"
ne risulta amplificato.
Italo Fazio
Direttore Artistico e Pedagogico
TeatrAzionE
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