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Presentazione del progetto MASCHERE NAIF

"Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un pò di attenzione, a distinguerla dal volto" (Alexandre Dumas).

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Costruirsi una maschera poco definita e dalla forma più insolita, inizialmente anonima; poi farla vivere attraverso il gioco degli sguardi ed il linguaggio del corpo per dare alla maschera stessa ed al personaggio che contraddistingue un carattere di volta in volta diverso.

Nel linguaggio quotidiano la metafora della maschera assume, normalmente, una connotazione negativa: "Togliti la maschera!" "Cosa nascondi dietro la maschera?" ecc. Quindi "indossare" una maschera significa manifestare un atteggiamento non autentico, perchè è "dietro" che si nasconde la verità.

La maschera diventa così uno strumento di difesa, di fuga.

Nel teatro, invece, potrebbe avere la funzione opposta, ossia non nascondere il vero ma, al contrario, scoprirlo e rivelarlo. Dietro la maschera la persona si protegge e riesce ad esprimere ciò che diversamente le provocherebbe panico e difficoltà.

Perchè le “maschere naif”

C’è chi ha un grande naso e chi una fronte molto pronunciata, chi piccoli occhi o chi non ha mento. Tratti specifici e assoluti delle maschere “naif”.

Le maschere cosiddette naif sono maschere bianche con tratti somatici più evidenziati e altri mancanti.

Questa particolarità influisce immediatamente sulla loro psicologia.

L’azione, il movimento dell’attore fa il resto. E’ una ricerca di gerarchie, di situazioni dominanti

Nello stage si prova a dare vita a queste maschere mettendole in situazioni sempre diverse, attraverso un percorso esplorativo che passa attraverso la preparazione corporea, lo studio dei tempi di reazione e l’improvvisazione su situazioni proposte.

L'obiettivo principale del laboratorio è dimostrare che la maschera è uno strumento di conoscenza e di comunicazione per se stessi e per gli altri.

Il laboratorio è rivolto a qualsiasi classe  e prevede la realizzazione di una “lezione aperta” o esibizione finale.

Il nostro intento è fare in  modo che diversi ambiti di studio rispondano alle esigenze di scena portando valore aggiunto alla rappresentazione secondo le proprie specifiche competenze.

Finalità

Partendo da questo presupposto il nostro laboratorio intende sviluppare nei partecipanti:

·         la consapevolezza di sè insita in una “azione performativa”

·         volontà di fare come contrasto alla noia

·         abitudine al movimento ludico e creativo come strumento per la creazione di un proprio stile di vita attivo

Obiettivi

Partendo da questo presupposto il nostro laboratorio intende sviluppare nei partecipanti:

·         un’applicazione pratica delle nozioni apprese in ambiti diversi di studio

·         la capacità di dare spazio alla creazione artistica personale attraverso una rielaborazione individuale delle tecniche d’improvvisazione teatrale

·         il senso di responsabilità nei confronti di un progetto comune

Con questi intenti per aiutare gl’insegnati nel loro lavoro educativo, TeatrAzionE propone un laboratorio di teatro fisico particolarmente indirizzato a sviluppare in un ambito inconsueto il lato creativo insito nel percorso scolastico dell’allievo.

 

IL LABORATORIO

metodologia

Attraverso il laboratorio i partecipanti impareranno a costruire, a conoscere e ad indossare la maschera, giocheranno con il corpo, attraverso un linguaggio mimico-gestuale, per trovare la giusta fisicità, gli sguardi, i tempi e i ritmi necessari per dare vita alle maschere, sino ad arrivare allo sviluppo e alla  rappresentazione di una scena.

Inoltre durante questo percorso ognuno racconterà al gruppo, attraverso una poesia o un breve scritto, le sensazioni provate e il rapporto stabilito con la propria maschera.

Al termine verranno elaborati una riflessione e un commento finale.

Il momento della costruzione della maschera è importante, perchè costruirla vuol dire riscoprire e acuire il senso del tatto, che nella cultura occidentale è misconosciuto e dunque arrivare ad una maggiore coscienza del corpo.

Vuol dire, inoltre, conferire una forma ai pensieri e alle riflessioni che nascono contemporaneamente alla sua costruzione.

Ogni singola persona, infatti, può portare alla luce una qualche verità interiore e ogni singola maschera, dunque, contenere la storia dell'autore.

In più le tecniche didattiche adottate dai docenti sono rivolte anche ad una spinta aggregativa e di socializzazione tra i partecipanti allo stage, e l'effetto di "aggregazione sociale" ne risulta amplificato.

 

Italo Fazio
Direttore Artistico e Pedagogico
 TeatrAzionE
 




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