Costruirsi
una maschera poco definita e dalla forma più insolita, inizialmente
anonima;
poi farla vivere attraverso il gioco degli sguardi ed il linguaggio del
corpo
per dare alla maschera stessa ed al personaggio che contraddistingue un
carattere di volta in volta diverso.
Nel
linguaggio quotidiano la metafora della maschera assume, normalmente,
una
connotazione negativa: "Togliti la maschera!" "Cosa
nascondi dietro la maschera?" ecc. Quindi "indossare"
una maschera significa manifestare un atteggiamento non autentico,
perchè è
"dietro" che si nasconde la verità.
La
maschera diventa così uno strumento di difesa, di fuga.
Nel
teatro, invece, potrebbe avere la funzione opposta, ossia non
nascondere il
vero ma, al contrario, scoprirlo e rivelarlo. Dietro la maschera la
persona
si protegge e riesce ad esprimere ciò che diversamente le provocherebbe
panico
e difficoltà.
C’è
chi ha un grande naso e chi una fronte molto
pronunciata, chi piccoli occhi o chi non ha mento. Tratti specifici e
assoluti
delle maschere “naif”.
Le
maschere cosiddette naif sono maschere bianche con tratti somatici più
evidenziati e altri mancanti.
Questa
particolarità influisce immediatamente sulla loro psicologia.
L’azione,
il movimento dell’attore fa il resto. E’ una ricerca di gerarchie, di
situazioni dominanti
Nello stage si
prova a dare vita a queste maschere
mettendole in situazioni sempre diverse, attraverso un percorso
esplorativo che
passa attraverso la preparazione corporea, lo studio dei tempi di
reazione e
l’improvvisazione su situazioni proposte.
L'obiettivo
principale
del laboratorio è dimostrare che la maschera è uno strumento di
conoscenza e di
comunicazione per se stessi e per gli altri.
Il
laboratorio è rivolto a qualsiasi classe
e prevede la realizzazione di una “lezione aperta” o
esibizione
finale.
Il
nostro intento è fare in modo che diversi ambiti di studio
rispondano
alle esigenze di scena portando valore aggiunto alla rappresentazione
secondo
le proprie specifiche competenze.
Partendo
da questo presupposto il nostro laboratorio intende sviluppare nei
partecipanti:
·
la consapevolezza
di sè insita in
una “azione performativa”
·
volontà di fare
come contrasto alla noia
·
abitudine al
movimento ludico e creativo
come strumento per la creazione di un proprio stile di vita attivo
Partendo
da questo presupposto il nostro laboratorio intende sviluppare nei
partecipanti:
·
un’applicazione
pratica delle nozioni
apprese in ambiti diversi di studio
·
la capacità di
dare spazio alla creazione
artistica personale attraverso una rielaborazione individuale delle
tecniche
d’improvvisazione teatrale
·
il senso di
responsabilità nei confronti di
un progetto comune
Con
questi intenti per aiutare gl’insegnati nel loro lavoro educativo, TeatrAzionE
propone un laboratorio di teatro fisico particolarmente indirizzato a
sviluppare in un ambito inconsueto il lato creativo insito nel percorso
scolastico dell’allievo.
Attraverso il
laboratorio i partecipanti
impareranno a costruire, a conoscere e ad indossare la maschera,
giocheranno
con il corpo, attraverso un linguaggio mimico-gestuale, per trovare la
giusta
fisicità, gli sguardi, i tempi e i ritmi necessari per dare vita alle
maschere,
sino ad arrivare allo sviluppo e alla
rappresentazione di una scena.
Inoltre durante
questo percorso ognuno racconterà
al gruppo, attraverso una poesia o un breve scritto, le sensazioni
provate e il
rapporto stabilito con la propria maschera.
Al termine
verranno elaborati una riflessione e un
commento finale.
Il momento della
costruzione della maschera è
importante, perchè costruirla vuol dire riscoprire e acuire il senso
del tatto,
che nella cultura occidentale è misconosciuto e dunque arrivare ad una
maggiore
coscienza del corpo.
Vuol dire,
inoltre, conferire una forma ai
pensieri e alle riflessioni che nascono contemporaneamente alla sua
costruzione.
Ogni singola
persona, infatti, può portare alla
luce una qualche verità interiore e ogni singola maschera, dunque,
contenere la
storia dell'autore.
In più le
tecniche
didattiche adottate dai docenti sono rivolte anche ad una spinta
aggregativa
e di socializzazione tra i partecipanti allo stage, e l'effetto di
"aggregazione
sociale" ne risulta amplificato.
Italo Fazio
Direttore Artistico e Pedagogico
TeatrAzionE
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