Partendo dalla
considerazione che la conoscenza del Codice Stradale,
indispensabile per
un corretto comportamento in sicurezza per sé e per gli altri, pur
sviluppata
nelle radici profonde della norma per motivare appieno la regola, non
garantisce la volontà del suo rispetto contro il forte desiderio di
“mostrare”
la propria abilità, il nostro laboratorio intende sviluppare una coscienza
profonda del rischio.
Il giovane, soprattutto in
età adolescenziale, sente crescere in sé una grande energia e diverse
potenzialità fisiche, intelletive, affettive …. effetto naturale dello
sviluppo; nel contempo cresce fortemente il desiderio di affermazione
sociale
nei confronti dei pari: tutto questo sollecita una forte spinta a “sperimentare
il limite per mostrarsi”, situazione che accentua fortemente il
desiderio di “trasgressione delle regole”
Mentre per il bambino il “non
si fa” è un imperativo e la trasgressione comunque un senso di
colpa,
per l’adolescente rappresenta una sfida ed un motivo d’orgoglio
di fronte agli amici
Una norma per
diventare condivisa,
quindi da lui rispettata, va fortemente motivata, ma non basta
solo sul piano
cognitivo (comunque indispensabile): deve “integrarsi”
con
con la sua fisicità, emotività e desiderio sociale.
Cioè deve fare i
conti con
il suo sentimento di possenza e padronanza, con il piacere della
trasgressione,
con la necessità di apparire di fronte ai compagni
L’equilibrismo
di una
impennata col motorino soddisfa nel contempo il gusto del proibito,
il piacere
di riuscita in una “performance”, il desiderio di
ammirazione
dal proprio gruppo, e di disapprovazione dei “matusa” (condizione che
rinforza
la propria affermazione tra i pari)
Per questo motivo riteniamo
che una educazione stradale completa debba certamente
rivolgersi alla conoscenza
del codice, ma soprattutto debba stimolare la volontà di
sicurezza
Partendo da questo
presupposto il nostro laboratorio intende sviluppare nei partecipanti:
·
la
consapevolezza dei rischi insiti in una “azione performativa”
·
volontà di
sicurezza per sé e per
gli altri
·
sensibilità alle
norme come strumento
di sicurezza per tutti
·
Educazione
alla sicurezza personale e collettiva
·
Trasferire
il concetto di sicurezza nel rispetto delle regole e dei segnali
·
Sviluppare
la coscienza del pericolo stradale sia come “attore”
(guidatore,
pedone…) sia come “spettatore” (persona che “subisce”
l’incidente
causato da altri)
·
Sensibilizzare
alle norme di comportamento previste dal codice della strada
·
Sensibilizzare
ai comportamenti di sicurezza del pedone, del ciclista, del
ciclomotorista,
dell’automobilista.
Con questi
intenti per
aiutare gl’insegnati nel loro lavoro educativo, TeatrAzionE propone un
laboratorio di
teatro fisico e circense particolarmente indirizzato alla coscienza del
rischio
ed al desiderio di sicurezza
La nostra scelta
ricade sulle tecniche del teatro
fisico e delle attività circensi, con i suoi elementi
acrobatici,
perché sono percepite come più piacevoli, gratificanti, spettacolari e
quindi
colpiscono maggiormente la fantasia dell'individuo; inoltre hanno il
fascino
delle abilità fuori dall’ordinario e sono più facilmente
utilizzabili
per migliorare abilità di "presentazione di sé" e di
"comunicazione".
La comunicazione
teatrale è un veicolo
potente di trasmissione di idee, ma soprattutto di emozioni
e
permette di manifestare nella finzione scenica contenuti difficilmente
esprimibili.
In più il giovane che si avvicina al mondo delle
tecniche teatrali e circensi, acquisisce una maggiore sicurezza di
sè nel
rapportarsi agli altri ed ha occasione di sperimentare nuove e
differenti immagini
del proprio io, aiutandolo in quella difficile ricerca del progetto
di
sè che, nel periodo compreso tra la pubertà e l'adolescenza, ha
notevole
importanza nella costruzione della propria personalità.
Dall’abilità circense,
con insiti i suoi contenuti di “azzardo”, alla coscienza
del rischio
il passaggio è abbastanza agevole se correttamente guidato dai nostri
esperti
che sapranno far sperimentare ai partecipanti il “pericolo”
dal
punto di vista emozionale, naturalmente in condizioni di sicurezza
reale.
Con questa metodologia si
vuole portare il giovane al “desiderio di sicurezza”
come motivazione
fondamentale del suo comportamento stradale.
Aggiungendo la
drammatizzazione nella creazione di una rappresentazione collettiva,
intendiamo
rinforzare e rendere consapevole una educazione stradale “vissuta”
In più le tecniche didattiche adottate dai docenti
sono rivolte anche ad una spinta aggregativa e di socializzazione tra
i
partecipanti allo stage, e l'effetto di "aggregazione sociale"
ne risulta amplificato
Italo Fazio
Direttore Artistico e Pedagogico
TeatrAzionE
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